Switch to Dji Mini 2 …
A circa un mese dall’acquisto del Mini SE, cambio al vertice dell’uas a causa di prestazioni discutibili ed un problema legato a batterie che non escono dall’ibernazione. E’ quindi tempo di DJI Mini 2, relativamente più costoso ma nettamente più performante.
Batterie, GPS e interferenze radio …
L’esperienza con il Mini SE non è stata delle migliori, anzi sono stato fortunato che, grazie alle politiche Amazon, ho potuto ovviare alle problematiche senza rimetterci soldi.
La prima volta una delle tre batterie non usciva dall’ibernazione iniziale non rendendola utilizzabile in quanto con carica completa, ma non veniva riconosciuta come originale DJI. Per la sostituzione della batteria avrei dovuto rispedire tutto in assistenza DJI che mi avrebbe ridato entro 25 giorni il prodotto completo funzionante. Amazon me l’ha sostituito immediatamente dandomi modo il giorno dopo di averne uno nuovo.
Alla prima prova in esterno con qualche albero intorno, l’uas aveva difficoltà ad agganciare i GPS e quindi stabilizzarsi correttamente. In caso di perdita di segnale, lo stesso tendeva ad alzarsi molto per recepirli, cosa davvero problematica in mezzo agli alberi.
Restituito anche questo perchè era ridicolo che con nove segnali perdesse l’orientamento quando, già con tre, è possibile fare la triangolazione, sono arrivato al terzo test. Esercitarmi al parco cittadino lontano dall’ambiente ricco di alberi mi ha convinto definitivamente che, per usare l’uas in sicurezza e senza patemi d’animo, avrei dovuto passare ad un modello diverso. Infatti anche in questo caso, a causa della trasmissione libera Wi-FI tra drone e radiocomando, il controller si disassociava già a intorno a 16 metri d’altezza. Ponderando che il limite di volo è 120mt ed è garantito fino a 300mt da DJI, è chiaro che questo modello soffra davvero troppa delle interferenze radio. Il rischio che impazzisca in molti luoghi con ponti radio o traffico senza fili è davvero troppo. Soprattutto sorvolando l’acqua, ad altezze importanti per le panoramiche, ma anche per distanze importanti.
Qualche sfizioso gadget per “Porco Rosso” …
Con una differenza accettabile ho scelto di passare al DJI Mini 2, dotato di eccellenti capacità di anti-interferenza grazie al sistema proprietario OcuSync 2.0 che connette uas e radiocomando. Probabilmente è l’unico dato importante che mi ha davvero spinto ad investire qualche soldo in più. Non disdegno altre caratteristiche interessanti come i video 4K o lo zoom 4X, o impostazioni disponibili nell’app, ma la paura di vedere cadere o disperdere il drone è stata il cardine della scelta.
Nel mentre da Aliexpress sono arrivati piccoli gadget di supporto a basso costo, principalmente due a tutela del gimbal della fotocamera/videocamera e delle eliche. Infatti mi disturba il fatto che il gimbal in decollo ed atterraggio sia praticamente a pochissimi centimetri da terra. Le extension legs permettono quindi di alzare da terra l’uas in modo che na vada troppo a contatto con il terreno, soprattutto bagnato, terroso e erboso. La scelta di aggiungere l’helipad è invece in primis una protezione per evitare che le eliche taglino l’erba alta rovinandosi, ma anche un riferimento visivo per atterraggio ed esercizi.
Dopo l’esperienza con gli alberi, oltre che la possibilità di usarlo in spazi ristretti, ho optato anche per l’acquisto dei paraeliche originali da montare quando gli spazi non sono proprio così aperti o la quota è ridotta. Dalle prove fatte finora la stabilità permane, l’app le riconosce montate e sono abbastanza dure da evitare troppi danni al prodotto in caso di collisione. L’unico dato negativo è una tangibile riduzione della durata delle batterie.
Verso le prime creazioni …
In settimana farò qualche prova ulteriore prima di lanciarmi nelle prime creazioni video a partire dal prossimo weekend. Inizia infatti una settimana di ferie all’estero e ho già chiesto tutta la documentazione all’Austro Control per volare nella zona di Vienna, anche in notturna.