La Perla Bresso – A.S.D. Pallavolo Cernusco 0-3 (22/25, 20/25, 20/25)
La Pallavolo Cernusco, capolista del girone F, vince ma non brilla davanti alle combattive dragonesse cadette. Già settimana scorsa avevamo superato il punto di non ritorno innalzando bruscamente il livello prestativo, ma quella di oggi immagino sia stata per molti un’incredibile sorpresa. Sulla carta era palese che non sarebbe stata una gara facile, ma posso ben immaginare che neanche la Pallavolo Cernusco sospettasse che sarebbe stato così difficile espugnare il “PalaPatella”.
Partita assolutamente avvincente e mai scontata, con repentini cambi di fronte e molteplici testa a testa ricchi di suspance. Avversarie sicuramente più incisive e con quel pizzico di esperienza in più per chiudere la partita nei momenti decisivi, ma grande determinazione, cuore e concentrazione per le nostre guerriere nero-verdi.
Incontro seguito nella veste insolita di gestore dello streaming video in assenza del capo troupe televisiva Riccardo Biancon, che mi ha riservato un punto di vista diverso dal solito. Ma soprattutto l’occasione per analizzare alla moviola uno stucchevole errore arbitrale che ritengo intollerabile. Non posso accettarlo per un presupposto fondamentale: non ricade in uno tecnico ma di sua decisione di soprassedere sulle regole di gioco. casistica e protocollo.
Il ritorno del “Fallo di Confusione”
Ai bei tempi in cui sul seggiolone toccava a me prendere decisioni importanti esisteva lo spauracchio degli arbitri: il “Fallo di Confusione”. Forse nacque da una delle trovate geniali di Silvio Antoniacomi. Questa figura retorica mi ha sempre accompagnato perché era quella che sottolineava quando un arbitro, invece che essere giudice, diventava il protagonista dello spettacolo. Non esisteva una forma precisa, ma era il momento in cui prendeva decisioni senza senso, contro il regolamento e scontentava entrambe le squadre.
Ho deciso di analizzarlo attentamente, ed in modo esplicativo, anche per fugare ogni dubbio agli attori della partita di ieri, succubi di un’ingiustizia in base a come può essere percepita l’azione da ogni parte in causa. Arbitro compreso. Se siete interessati alla disamina della stessa, guardate il video e poi proseguite la lettura.
Qui il problema non è che non ci è stato concesso il punto, bensì che nessuna delle due parti ha avuto il riconoscimento del proprio gesto atletico.
Che sia l’attacco furbetto di Sara, o la ricezione portentosa dell’atleta avversaria, supportata dal sangue freddo della compagna, nell’eseguire (anche fosse d’istinto) un palleggio perfetto nel campo avverso che le doveva garantire il punto. O si prendeva per buono un tocco sul terreno o l’altro. Un’azione al cardiopalmo rovinata da una scelta sbagliata e distruttiva nel morale.
Ed è inutile anche sottolineare che in partite particolarmente sfiziose come queste, l’ultima delle cose da fare è alzare i toni e creare dissapori. Poi il video dice tutto, basta guardare in questi trenta secondi di azione lo sconcerto e confusione da entrambe le parti. E ci tengo a sottolinearlo: se l’arbitro ha deciso che l’atleta ha intercettato la palla sul dorso della mano, andava premiata per il gesto atletico magistrale.
Carine, coccolose ma pericolose
Siamo sinceri, per quanto eravamo consci della crescita, nessuno si sarebbe immaginato una partita così gustosa contro la prima in classifica. Vedendo l’altezza di alcune giocatrici, ma anche i loro gesti atletici, un po’ abbiamo dato per scontato che tutto finisse in fretta. Eppure questa squadra, in parte zoppa per mancanza delle altre due centrali e con la palleggiatrice con risentimento alla caviglia, ha regalato grandi emozioni e dimostrato grande carattere.
Giorgia la Viola ancora prima dell’ingresso nel palazzetto ha detto “Che Dio ci aiuti oggi”. Ebbene hanno fatto tutto loro, anzi se l’avesse aiutate almeno un set di consolazione l’avrebbero guadagnato più che meritatamente. Terzo set addirittura giocato con solo una porzione del classico sestetto base, con lo stesso risultato dei precedenti, a riprova che la squadra sta progredendo in maniera uniforme sotto la guida attenta dei coach Benevoli e Hinker. Gioco corale dove i meriti vanno nuovamente a tutte per la tenacia e non essersi mai scoraggiate. Ma anche questa settimana qualche puntino voglio metterlo.
Il primo è per Giulia Bonalana che, nonostante il problema alla caviglia, ha tenuto duro due set giocandoli in maniera magistrale tutti i palloni, oltre che mordendo le avversarie con insidiosi servizi.
Ottima prestazione anche per Alice Perrucci che, senza rendersene conto, ha tenuto in gioco pallette sporche sotto rete e avuto una pregevole continuità nella striscia di servizi positivi. Non parte del sestetto base normalmente, oggi ha dovuto giocare sotto la pressione di tre set, cominciando a formarsi situazionalmente e su esperienze di gioco veloce e potente.
Finalmente anche Eleonora Gabriellini ha definitivamente preso confidenza con la ricezione, intervenendo sempre in maniera tempestiva ed efficace. Manca sempre quel passetto in più che le darebbe la stabilità per ripartire immediatamente. Ma serve tempo, e la parte di sblocco era la parte più importante ed è avvenuto.
Spazio nel terzo set anche per Francesca Locatelli al palleggio, che non fa rimpiangere la sostituzione di Giulia. Anche lei finalmente ha spazio per farsi un po’ di esperienza in gare di livello, vincere la pressione di eventi e scelte atletiche importanti e soprattutto provare sul campo gli schemi contro avversarie toste. Paradossalmente, nonostante un palleggio ancora da affinare, è riuscita a superare lo standard del palleggio avversario spesso non impeccabile.
Infine è d’obbligo un riconoscimento anche a Benedetta Redaelli, altra atleta che ha dovuto scontrarsi contro un avversario scomodo per il libero, visto l’altezza da cui potevano schiacciare sopra il muro alcune atlete della Pallavolo Cernusco. Plauso soprattutto perché non è semplice, in un set importante sostituire il libero titolare, mantenendo le alte aspettative. Eppure secondo me ci sono ampie aspettative di crescita man mano che acquisirà esperienza e gestione della pressione.
Per le altre è inutile parlare, hanno confermato di essere in piena forma fisica e mentale. E ripeto, ora che ce l’hanno dimostrato per la seconda volta, non possono più tornare indietro.