I miei primi undici anni di volley hanno avuto inizio il 20/09/2006. O per lo meno così riporta l’archivio storico di Federvolley riservato ai tecnici. Fu un caso che scoprii questa impensabile opportunità, ancora internet era riservato a pochi eletti e tutto si basava su un semplice volantino cartaceo che mi passò un amico in università. Ignaro di ciò che sarebbe successo in seguito chiamai il numero e mi ritrovai catapultato nel primo corso stagionale.
Iniziò quel giorno la carriera della matricola 75214 nella veste di arbitro provinciale, sotto le lezioni di Silvio Antoniacomi e con un nuovo amico con cui, nel tempo, ho condiviso gioie e dolori della vita arbitrale, Michael De Miccoli. Fu proprio con lui che arbitrai le finali provinciali che ci promossero al ruolo regionale pochi anni dopo. Non saprei dire con certezza l’anno, ma nel 2002 con il Trofeo delle Regioni a Napoli iniziava l’avventura nazionale. Fu solo nel 2007 che, a fronte di diverse problematiche e divergenze che lasciai completamente l’ambito pallavolistico.
Ambito che oggi, con la secondo lezione del corso di Allievo Allenatore, ho nuovamente abbracciato perchè in realtà la passione per il volley non si è mai sopita. Purtroppo diversi impedimenti lavorativi hanno protratto anche troppo il gap, ma quest’anno era quello giusto, complice anche l’iniziazione di mia nipote ad atleta di minivolley.
Eppure in questi undici anni di volley ne sono successe tante di cose memorabili. Da quelle più piccole delle prime finali provinciali con palazzetto gremito, ai primi raduni regionali o nazionali, fino ai viaggi in Sardegna per le gare nazionali dei giorni del centro-sud o di fare la security alla World League 1998 al Filaforum di Assago. Non sono mancate neanche le occasioni ufficiali per fare il giudice di linea, soprattutto al World Tour di Beache Volley femminile a Milano o ai IX Giochi dei Piccoli Stati d’Europa a San Marino.
Ho anche ritrovato in cattedra come docente arbitri Davide Ugolotti, un ragazzo sveglio a cui più di quindici anni fa ebbi l’onore di fare da tutor in una delle sue prime partite. E’ sempre bello vedere agli alti vertici persone con cui hai condiviso del tempo, magari poi non sei stato tu il suo modello di ispirazione, ma è la dimostrazione che con l’impegno tutti possono farcela a ritagliarsi un posto importante.
E chissà quante altre cose verranno fuori aprendo in futuro le scatole che ora stagionano in cantina, forse vecchi referti, forse fogli di quando facevo il servizio risultati al nazionale, magari bigliettini di atleti o società, le varie maglie fornite, regalate, comperate, commemorative … ma al momento sono bei ricordi destinati a rimanere tali, perchè ormai i prossimi passi appunto, saranno dalla parte opposta del seggiolone: in panchina.