Si chiude una porta …
Le 18.00 scandiscono la chiusura della porta Oncode attraversata sei mesi fa per il primo giorno di stage. Un lungo percorso passato per lo più in smart-working tra diversi linguaggi di programmazione, corsi, piccoli lavori di produzione e ore ed ore di codice. Se guardo indietro vedo uno stagista che ogni due minuti era dubbioso per ogni istruzione da inserire, il cui codice oggi sembra scritto da un’altra persona, con progetti confusionari per la paura di rovinare tutto con una push su Git.
Chiudendo la porta …
La palese crescita è frutto sicuramente del mio impegno, ma le scelte formative effettuate dal mio tutor Alessandro Rossignoli sono state indubbiamente state eccellenti. Mi ha fatto lavorare sodo da una parte, proibendomi dall’altra di strafare fuori dagli orari d’ufficio. Ha scelto un ampio spettro di conoscenze spendibili in qualsiasi momento per imbastire qualsiasi applicazione in quasi tutto i linguaggi classici, utilizzando diverse strategie di persistenza e portabilità. Non ho mai approfondito troppo le librerie, ponderando più i concetti fondamentali, consci che il resto è pura documentazione.
Il dato più evidente è stato riuscire con pochi click online ad aiutare i miei ex colleghi di IFOA in difficoltà, nonostante si passasse da Java (che è stato il mio pane quotidiano da quattro mesi), a Spring, a PHP, fino a C# o addirittura a stralci del framework Unity a me sconosciuto fino a un mese fa. A volte mi sono pure preso la soddisfazione, documentazione alla mano, di dimostrare ai loro tutor di essere in errore. Se dovessi dare un voto alla mia formazione, il 10 e lode al mio tutor non sarebbe abbastanza.
Spesso ho avuto anche la fortuna di astrarre dal mondo enterprise a favore dell’automazione industriale, beandomi di lezioncine su PLC, motori, sensori, attuatori con interessanti ed illuminanti esempi ed esperienze reali. Non da ultimi i dettagli implementativi del loro sistema di controllo di un concentratore solare, verricelli di comando per robot subacqueo, fino all’apertura del tetto di un edificio per l’Expo di Dubai. Due esempi sono riportati proprio in copertina.
Devo molto anche ad Eleonora Mazzetto, se non avesse creduto in me, non avrei mai iniziato quel corso, ne tanto meno sarei approdato in Oncode.
Spalancando il portone …
E alla fine di un percorso, uscendo dalla porta, c’è sempre un nuovo inizio. Alla fine io ho trovato un portone da spalancare: un Contratto di Lavoro a Tempo Indeterminato a Tutele Crescenti. Un traguardo già insperato così, con una buon livello di inizio, che tutti i benefit aggiunti, tra buoni pasti, budget per i libri e l’assicurazione sanitaria, sanno addirittura di miracoloso. Dalle 9.00 di domani mattina sarò ufficialmente un Junior Developer a tutti gli effetti, nel miglior contesto lavorativo per serietà, umanità e preparazione generale che potessi mai sperare. Al momento non riesco ad aggiungere altro tra lo stupore, e la curiosità di scoprire dove mi porterà questo futuro in Oncode.
Road to 1 Aprile …
Non posso che mangiarmi le mani, pensando che questa è sempre stata probabilmente la mia vocazione. Ho speso anni alla rincorsa di qualcosa che non era mio. Dall’editoria, alla fotografia, fino alla passione per la cucina. Ora rimpiango di aver dimenticato molto delle lezioni di analisi e matematica dell’Università. Mi prenderei a schiaffi per aver pensato di “tradire” la programmazione. Dovrei tirare capocciate per aver cercato una strada facile.
Ma è tardi per piangersi troppo addosso. Una volta tanto la fortuna mi ha permesso di saltare sull’ultimo treno, dalla carrozza di coda in corsa. Ora voglio arrivare in testa al treno e passare tutte le stazioni, viaggiando tra tutte le destinazioni che Oncode mi offrirà. Siano essere reali o digitali.