Ed ecco in tutto il suo splendore il Digital Microscope USB appena testato! Ieri avevo anticipato che avrei scartato il mini auto-regalo low cost che mi sono concesso per “festeggiare” l’assegnazione dello stage presso Oncode, quindi dopo averlo messo un pochino sotto pressione vi do un parere personale ed obbiettivo su questo curioso oggetto.
Partiamo subito dal presupposto che l’ho pagato 15€ comprese le spedizioni ed è di origine cinese, quindi era palese dall’inizio che non avrei mai potuto aspettarmi un prodotto super professionale, ma il suo sporco lavoro per l’utilizzo mirato in cui devo impiegarlo lo fa bene, anzi quasi troppo. “Troppo” perchè ho scelto la versione 1600x pensando che fosse ‘fino a’, invece è un’ottica tarata con quell’ingrandimento con cui è possibile poi mettere a fuoco con l’apposita ghiera in base alla distanza dell’oggetto. In effetti esistono ingrandimenti minori e probabilmente avrei potuto benissimo prenderne uno intorno a 1000x senza problemi.
Oltre alla ghiera ci sono due pulsanti laterali, uno permette di scattare un foto senza dover necessariamente usare l’interfaccia grafica, l’altro agisce sui led con quattro intensità luminose piuttosto che spegnerli completamente. Collegandolo all’interfaccia grafica è invece disponibile l’opzione per registrare un video. L’impostazione standard del CMOS permette scatti a 640×480 pixels che sono espandibili fino al Full HD con interpolazione grafica e fisiologica perdita di definizione.
L’utilizzo principale che dovrei farne è solo per la lettura dei componenti elettronici molto piccoli, SMD piuttosto che controllo di piste o parti bruciate su PCB, pertanto non mi interessa troppo l’alta definizione. Come è possibile vedere dalla foto sotto, anche l’esposizione ai led aiuta molto, ma è altrettanto semplice notare come lo stesso componente, in quella di copertina, sia ampiamente ispezionabile anche nei piedini e nelle sigle in maniera semplice ed efficace. Le due foto danno anche un’idea delle dimensioni ridotte del chip SMD e della risoluzione comunque accettabile a 1920px sullo schermo del notebook.
La prova è stata fatta anche su altre componenti, controllando anche semplici resistenze PTH di diverse dimensioni nonché in versione SMD, passando anche da piccoli transistor fino agli Zener. Per i miei scopi sono molto soddisfatto di questo digital microscope, anzi considerando le dimensioni forse bastava anche un ingrandimento minore.
Non l’ho trovato scritto nel micro manuale, ma curiosamente se non viene tolto il tappino salva obbiettivo il microscopio non restituisce nessuna immagine nonostante sia un pezzetto trasparente di plastica!
Nota a margine per i più curiosi. Nel kit c’è anche una piccola griglia graduata per fare la calibrazione. Tale procedura per me risulta molto inutile ma facendola (purtroppo ogni volta che si muove il microscopio di pochi mm) è possibile tracciare linee e cerchi con l’apposito software che consentiranno delle misurazioni automatiche a video. Probabilmente non saranno accuratissime, ma da alcune prove sono più che accettabili considerando il costo irrisorio dello strumento.
Insieme a lui sono arrivati anche tre piccoli kit su PCB il cui costo complessivo è inferiore a 4€. Due di essi seguono la curiosità nata con il corso del MIT pertanto sono amplificatori attivi, il terzo è invece un approfondimento sull’utilizzo del mio integrato preferito:
- Amplificatore basato su TDA7297 da 15W – Audio 2.0
- Amplificatore di potenza basato su TDA2030A da 18W – Subwoofer Mono
- Campanello elettronico basato su NE555
Una volta che lo stage entrerà nel vivo, quindi i miei weekend saranno meno dedicati ai corsi che ho deciso di seguire io per sentirmi più sicuro, tornerò attivo anche su questo fronte, riprendendo in mano tutti i kit e probabilmente montando un paio di filtri RCL su Millefori per capire un pò più delle frequenze audio, della loro perdita di potenza e della loro manipolazione tramite componenti passivi ed oscilloscopio.