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Il paradiso escursionistico nel Ritten Renon

by Psydis
Ritten Renon

Sfruttando la giornata e mezza di libertà, mi sono tolto due sfizi che avevo da qualche tempo, raggiungendo alcune mete di cui anelavo la visita per motivi fotografici.

Viaggio ieri low-cost, grazie alla Mobil Card Sudtirol gentilmente offerta da SAD, insieme ovviamente a Gianni Pezzella verso il paradiso escursionistico nel Ritten Renon.

La sfortuna della funivia in manutenzione è stata ampiamente ricomensata dalla visita all’annessa Caffetteria–Bistro  Hackhofer Backhaus Panificio …dove ho scoperto lo Süßes Brot con Mirtilli Rossi e mangiato un soffice e gustoso panino ai cereali con Praga e pomodori. Molto interessante anche la cucina a vista con piastra ad induzione convessa in cui appoggiare le apposite pentole a forma di wok. Peccato solo che i primi che uscivano da li sembravano molto “acquosi” perchè la pasta veniva scolata molto poco dal bollitore, altrimenti probabilmente ne avrei assaggiato uno molto volentieri.

L’altopiano del Renon, per quanto favoloso in inverno, si presta molto poco all’attività turistica del visitatore casuale tanto da avere la maggior parte delle attività ristorative chiuse fino a metà Marzo. Così dopo un’incantevole tratta sulla Ferrovia del Renon da Soprabolzano a Collalbo grazie ad un trenino storico che passa tra i boschi, ci siamo ritrovati in una città fredda e vuota.

Unica occasione per un pranzo, il Ristorante Zentral che ci illuso con un cartello che assicurava piatti tirolesi, ma in realtà non vi era traccia di essi a parte due versioni di canderli. Piuttosto che una pizza, abbiamo optato per un’abbondante grigliata mista con patate alla panna acida, sorseggiando un calice di St. Magdalener, vino DOC la cui produzione è consentita nei dintorni della città di Bolzano.

Veloce passeggiata sulla Fennpromenade per un pò di foto al Massiccio dello Sciliar e relativo altopiano, corsa verso Longostagno per vedere da lontano le leggendarie Piramidi di terra ed è già ora di tornare verso Selva.

Ripartenza in solitaria stamattina per provare i dolci di quella che per molti è la miglior panetteria di Selva: Bäckerei Costa. Sottotono il blasonato Krapfen con mirtilli rossi, molto corposo e saporito lo Strudel alle noci.

L’attesa di molti giorni sta per dipanarsi mentre acquisto il biglietto della Cabinovia Ciampinoi che mi darà modo di vedere a 360° la zona che circonda la città che mi ha ospitato per oltre tre mesi. Lo spettacolo sopra è mozzafiato davanti all’imponenza del Sasso Lungo e del Gruppo Sella, intravedendo la Marmolada e tutto il compendio delle Dolomiti opposte, tra cui lo Sciliar ammirato ieri. Prima di tornare in cucina, un bel Hexenbowle, il Glühwein (Vin Brulè) servito al baracchino esterno della cima e si torna a fare finger foood per la serata.

In cucina intanto sono sempre più presente nella preparazione del buffet che in pasticceria. Se da un lato questo cambiamento inizialmente mi ha un pò spaesato a livello competenze, sotto molti aspetti questa variazione mi permette di accedere ogni tanto ai fornelli e forni in modo differente, potendo sperimentare ed imparare nuove skill da cuoco.

A circa tre settimane dalla fine della stagione mi accorgo che ho imparato molto eppure forse non ho fatto neppure un gradino per diventare un cuoco. Le informazioni sono tante, l’errore è sempre alle porte e spesso ci sono modi più veloci ed efficienti di eseguire un’operazione, basterebbe pensarci perchè è banale, eppure se non te lo dicono non ti salta all’occhio!

A volte scherzando dico che vorrei il dono di poter debuggare le ricette mentre lo chef le esegue, perchè spesso non c’è tempo di chiedere o farsi spiegare. I lavori sono tanti e anche il fatto di essere distante dai fornelli per via della delocalizzazione della partita degli antipasti e buffet non aiuta.

Se si calmerà un pò la situazione degli arrivi, cercherò di massimizzare i prossimi giorni per assorbire più nozioni possibili da sperimentare a casa, in attesa di trovare un impiego da Aprile in poi o per la stagione estiva.

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