Il primo periodo effettivo di ferie lontano da Milano mi ha regalato tre intensi giorni gastronomici in casa Salina ad Eraclea, spadellando diverse preparazioni tra portate di carne e pesce.
Martedì abbiamo inaugurato l’arrivo con una bella pizza in teglia preparata 12 ore prima a casa mia, fatta maturare e lievitare, fino alla stesura in loco e guarnizione con prosciutto cotto, porcini e grana. La sera è stata dedicata a dei Paccheri al Pesto di pistacchi con gamberi e pomodorini confit, tutto (pasta esclusa) rigorosamente preparato da me.
Mercoledì mezzogiorno lo “chef” Janos Salina è salito in cattedra proponendo i suoi piatti a base di pesce: Tartate di Orata, Capesante gratinate, Tagliolini al nero di seppia e seppioline e Tortino di alici. Collaborare nella creazione di questi piatti è stato davvero divertente perchè per la prima volta sono andato a fare la spesa al banco pesce con le idee chiare di cosa serviva, come serviva e soprattutto come avremmo trattato ogni singolo ingrediente comperato. Mi ha anche dato modo di mettere in pratica un pò di tecniche acquisite in questi ultimi mesi garantendo una tartare ben battuta e separata, un sughetto cremoso per i tagliolini e ricavare una salsina al volo dai succhi di cottura del tortino. Ovviamente il menù e la supervisione di tutto era del padrone di casa, ma aver potuto aggiustare delle cosine qua e là per rendere tutto più “professionale” mi ha fatto capire che in quest’ultimo periodo ho fatto importanti progressi in cucina.
Cena molto rustica con grigliata di Agnello, Salsiccia e Arrosticini unita ad una dadolata di pollo alla Giamaicana. Il tutto bagnato con la Birra Champagne 1o Luppoli della Poretti.
Chiusura in bellezza oggi con un bel Risotto allo Zafferano con Porcini e Luganega, più un assaggio goloso di un Gorgonzola piccante piemontese libidinoso.
Tralasciando l’abbuffata ed il divertimento di cucinare insieme ad un amico, è sempre più palese che per me riuscire ad aggradare il palato delle persone a cui tengo è davvero un modo per dimostrarglielo. Se cucino per me, spesso butto su una veloce aglio, olio e peperonico ma se devo preparare qualcosa per una persona a cui tengo mi arrovello per trovare la soluzione migliore per stupire le sue papille gustative quasi come ringraziamento di ciò che è o ha fatto per me. In questi giorni è toccato a Janos ed Anna dal Pai, ma era una cosa che ho riscontrato anche settimana scorsa al rientro dal Giappone di Luca Buzzi e Valentina Hernández Gutiérrez. Sapendo che erano reduci da 12 ore di volo mi sono proposto per fargli una cena veloce, a cui Luca ha risposto con entusiasmo ma chiedendomi un semplice piatto di pasta al pomodoro. Ha avuto la sua pasta al pomodoro, ma non ce l’ho fatta a farla con la passata in bottiglia, ho dovuto assolutamente farla io con dei saporiti pomodori datterini di mio suocero e del basilico fresco, proprio per farlo più contento possibile con un sugo molto gustoso nella sua semplicità. Sapevo benissimo che avrebbe gradito anche il sugo pronto scaldato, ma è stato più forte di me accontentarlo nel modo che io ritenevo migliore per “regalargli” una pasta al pomodoro eccellente in cambio delle emozioni che ci ha regalato con il suo secondo posto al WCS e quello che hanno fatto per noi finora.