In attesa dell’inizio del corso per la qualifica di Chef de Commis, sto passando una buona parte del tempo libero a documentarmi su tutto ciò che riguarda la cucina, il food e ovviamente i grandi chef nazionali. Durante un pò di ricerce, ieri mi sono imbattuto casualmente nel percorso gastronomico “Cibo a Regola d’Arte” organizzato dal Corriere della Sera e dalla Cucina del Corriere presso la Triennale di Milano, notando grandi nomi tra gli ospiti all’evento.
I loro live cooking sono tutti a prenotazione seppur gratuiti, quindi quelli tenuti da nomi prezzolati sono andati a ruba, anche perchè posti strategicamente in orari più flessibili ai lavoratori, rispetto ad altre attività che richiamano meno gente o fans.
Eppure un nome mi solleticava parecchio, visto che sembrava ancora prenotabile. Così oggi ho assistito alla creazione e composizione dello “Scottato di scampi con vignarola e soffice di patate al profumo di limone” di Alessandro Borghese.
Coadiuvato dal Sous Chef Carlo Gentili, moderato simpaticamente dalla giornalista Chiara Maffioletti, il noto chef televisivo ci ha intrattenuti in modo divertente e curioso per quasi un’ora, interagendo con gli astanti in sala come un mattatore, senza disdegnare di scendere tra il pubblico per un botta/risposta faccia a faccia invece che da dietro i fornelli.
Borghese è così come lo si vede in televisione: sornione, esuberante, gesticolante ed allo stesso tempo educato, rispettoso e attento ad ogni singola risposta alle domande più o meno imbarazzanti poste, un vero signore con i fans ed un sorridente amicone con i bambini. Eppure per un occhio ed orecchio attento non è difficile percepire la grande competenza che trasuda dietro i fornelli e nella diplomazia con le persone. Conosce la materia, la rende fruibile senza arroganza e fa sembrare tutto semplice dandoti l’impressione che a casa tu possa rifare il piatto identico se non meglio. E’ un grande Chef ma anche un grande Motivatore e Comunicatore.
Il piatto stesso che hanno cucinato davanti a noi, è stato esposto con una semplicità e fruibilità che convince la “massaia comune” che possa riproporlo a tavola con pochi passi, eppure esiste una certa complessità di varie operazioni delicate che devono essere eseguite con un criterio preciso e con ingredienti magari non comuni (vedi il glucosio per il caramello) per avere la massima resa e non un brutto surrogato acidulo, gommoso o insapore.
L’incontro mi è servito in realtà molto più di quanto pensassi, perchè seguendolo con criterio e occhio volto ad imparare il più possibile, è possibile percepire molti trucchetti che semplificano la vita del cuoco ma anche quei suggerimenti per dare quel qualcosa in più ai piatti. E Borghese non omette questi tips, anzi li risottolinea più volte per farti capire bene il modo e il perchè usarli, come nel caso della mia domanda sulla deglassatura con aceto bianco o rosso a cui ha risposto apertamente e con molti spunti interessanti.
E’ solito dire che “Cucinare è un atto d’amore“. Per come ho visto io il living di oggi non sono parole al vento. Crede davvero nella cucina di lusso con semplicità come un atto d’amore, senza dover portare in tavola un cibo super raffinato bensì nel curare anche nel piccolo degli spaghetti al pomodoro i dettagli, perchè un piatto semplice deve essere curato molto più di uno difficile, dove diverse salse e condimenti “mascherano” eventuali errori sulle materie prime. Cucinare con semplicità è possibile a patto di volersi coccolare con prodotti di qualità invece che con cibi elaborati che rovinano l’essenza dei componenti. L’essenza, come ribadisce spesso anche in Junior Masterchef, del togliere ingredienti e cucinare bene piuttosto che aggiungere per nascondere o alterare i sapori.
Incontrare questi Chef molto più “umani” di altri mi motiva sempre di più ad intraprendere con estrema serietà il percorso di cuoco, perchè anche io finora ho cucinato per amore di amici e soprattutto famigliari. Spesso senza neppure rendermene conto scientemente, ma riflettendoci è il principio cardine per cui spesso accendo i fornelli e cucino qualcosa da portare a qualcuno, o perchè ho invitato qualcuno a cui tengo per una cena speciale.