Due mesi fa veniva a mancare mio padre, una delle persone che più ho stimato nella mia vita nonostante i miei lunghi silenzi con lui, le cose dette/non dette e tutto quello che è il naturale contrasto tra un papà e un figlio. Due mesi esatti che coincidono oggi con la “Festa del Papà“, la prima che non potrò dedicare al mio nonostante ogni anno facessi un pò il sostenuto e che, per la prima volta, pagherei oro per poterla festeggiare con lui.
Chi mi conosce bene sa che odio parlare troppo di vita personale su internet e social, ma sarà che oggi è la sua festa, sarà che ha sempre voluto lasciare in tutto ciò che c’è in questo mondo una sua traccia, una volta tanto voglio fare uno strappo alla regola e dargli oggi il doveroso tributo pubblico che finora è stato appannaggio dei soli presenti alla cerimonia.
Lo faccio un pò per me, un pò per ricordarlo tramite tutte le persone che anche in questi giorni mi han parlato di lui mentre ridavo vita alla sua attività lavorativa, ma anche perchè ci sia una sua traccia indelebile nell’etere telematico che è stato la sua ragione di vita lavorativa in questi anni, quasi ad impermeare nei cavi e nei plug che in decenni ha cablato, la sua presenza virtuale.
Affido alla grande rete la lettera aperta che ho letto durante il commiato:
Una delle volontà di mio padre era quella di lasciare una sua piccola orma in ogni persona che incontrava; a giudicare dalla fiumana di persone con cui ho avuto l’onore di parlare in questo difficile periodo, ha tracciato un intero percorso di orme in ognuno di esse. Piccole, grandi, profonde o leggere … ma tutte indelebili e ben marcarte.
Ho ascoltato aneddoti su aneddoti da parte di amici, parenti, fornitori e persino clienti e tutti lo ricordano a loro modo con tenerezza ed ammirazione.
Io ho deciso di ricordarlo, rubando in parte la citazione a mia mamma, come un “Piccolo Grande Supereroe”.
Uno di quelli con la corazza imperforabile a cui puoi scagliare addosso di tutto ma che, seppur piegati, non si spezzano e si rialzano. Sempre! Affrontava con determinazione tutte le avversità a bordo del suo carro armato bianco a metano.
Uno di quelli che vegliava su tutti nell’ombra, senza distinzione, senza sentir mai la fatica, senza svelare apertamente la sua identità.
Un trasformista. Con una maschera diversa per ogni occasione, da padre giusto e inflessibile a nonno amorevole e smielato … da comico sfrenato a uomo di grande cultura … da “orgoglioso siciliano” con i conterranei a “terrone padano” con le persone che lo credevano mantovano o veneto.
Uno di quelli che a furia di porgere guance per gli schiaffi, le aveva terminate. E la smetteva di prenderli solo quando ti aveva messo sulla retta via con la sua arma migliore: la saggezza delle parole.
Il perfetto protagonista di un possibile fumetto o film sulla parabola del “Figlio al prodigo”. Per me ne ha uccisi parecchi di vitelli grassi.
Uno di quelli che lottano il male nell’ombra, per gli altri ancor prima che per se stesso. Una lotta che poteva essere fermata solo dalla sua personale kryptonite, l’unica capace di costringerlo a dover dire “non posso”.
Eppure ha dato scacco alla sua nemesi per quattro mesi nonostante i pareri drastici , e l’ha fatto fino all’ultimo. Ha lottato con le unghie e con i denti anche contro il sedativo per dirle <<Inevitabilmente mi avrai, ma non oggi>> … ha tolto il suo mantello in silenzio, in punta di piedi, quando il giorno nuovo era iniziato e aveva dato ormai tutte le consegne il giorno prima, dispensando un profondo sguardo a tutti noi.
Lui è il supereroe che piace a tutti, che tutti ammirano … e che ti rende orgoglioso di dire <<Ehi, quello è il mio papà!>>
Si dice che dietro ad un grande supereroe c’è sempre una grande donna. Dio è stato misericordioso con lui e gliene ha date addirittura due. Se ho potuto festeggiare con lui Natale, Capodanno e persino l’Epifania lo devo alle amorevoli cure impartite da mia sorella e mia mamma.
Se riuscirò d’ora in poi ad assomigliargli almeno un pò in questo, forse la mia vita non sarà stata del tutto vana.