Rientri galvanizzato da uno spettacolo teatrale dove hai fatto una serie infinita di foto e a buon conto metti a caricare le batterie della fotocamera. Sembrava che me lo sentissi che avrei ricevuto una notizia inattesa ma molto molto stuzzicante. Così in una gelida mattina domenicale, mi ritrovo a Vercurago impaziente di sperimentare questa nuova location ubicata nei pressi della Basilica di San Girolamo.
Shooting improntato sulla saga Nintendo di Zelda, ho l’occasione di un piccolo tuffo al cuore nel lontano 2010 quando, a 5 metri da terra, festeggiavo la vittoria dei nostri rappresentanti al WCS (Giancarlo di Pierro e Luca Buzzi) con gli abiti che oggi indossano. Con loro niente poco di meno che Nadia Baiardi (aka Nadiask), altra importante cosplayer internazionale e anch’essa rappresentante italiana in edizione passata. Fotografo della giornata, il prode Matteo Arienti armato di tutto punto per catturare ogni singolo istante durante la fredda e faticosa scarpinata verso il castello. Aiuto fotografo e supporter mangiereccio, il buon Matteo Cazzaniga con brioches salate e focacce.
Insomma una giornata nostalgica e divertente a stressare l’esistenza al povero Ciarenani tra prove di luce ambiente, flash remoto diretto o a luce riflessa e di tentativi di catturare la luce con il telo riflettente che,appena paert, faceva puntualmente scappare il sole. Quando invece si tentata il controluce con luce tenue, ovviamente, il sole batteva imponente creando dei simpaticissimi flare. Provare diversi tipi di luce e punti luce in luoghi aperti era una cosa che mi mancava davvero, soprattutto non da fotografo ma da assistente e quindi in qualche modo responsabile di trovare la luce o posizione migliore per illuminare i soggetti secondo i gusti di chi si trova dietro la fotocamera. Tra arrampicarsi su rocce e sentieri alla ricerca dell’angolazione migliore o lo studio delle pareti per far rimbalzare la luce senza puntarla sui soggetti, ho potuto confrontarmi più volte con Ciarenani e testare quali errori e pregi ci possono essere nell’uso all’aperto di diverse metodologie di rilfesso della luce tra flash remoto e telo.
Qualche foto a sfizio l’ho fatta anche io in un paio di frangenti per sperimentare la luce fredda del post tramonto e per cercare la foto d’effetto tramte sovraesposizioni, ma preferisco far parlare le foto di Matteo Arienti che troverete prossimamente sul sito di Nadiask, pertanto di questo set posterò sul mio account Flickr solo un numero minimo di fotine, sparse su set non dedicati.