Capita che ti svegli, ti alzi, accendi il PC e, pronto per lavorare, scopri che un principio di incendio nelle sale UPS di Aruba ha messo in ginocchio l’informatica italiana. La nazione è ferma, impossibilitata a lavorare perchè stranamente ha deciso di appoggiare tutta la sua contabilità e i gestionali proprio a questo provider di hosting.
Tu non puoi fare nulla perchè aggiornare i due portali associativi è impossibile grazie al disservizio, quindi tra una commissione e l’altra decidi di guardare un attimo cosa offre la rete e con grande sorpresa scopri che l’intero paese è fermo non solo per Aruba, ma per fare la telecronaca diretta su Facebook, Twitter, Blog, Siti … del matrimonio di William e Kate!
Tra lo sconcerto e la perplessità ti capita in mano il vecchio notebook con preocessore Centrino che tuo padre ha scartato e, conscio dell’unica notizia interessante che hai letto, decidi di provare ad installare la nuova release 11.04 di Linux, distribuzione Ubuntu.
Sono sempre stato un grande fan di Debian, ma visto l’eco dietro a questo nome ho voluto testarla per capirne pregi e difetti sia da admin che semplice utente. Considerato il rimpiazzo dei prodotti di casa Microsoft, un breve test avrebbe sicuramente allietato il tempo imprecisato che mi separava dal ritorno online dei siti internet da amministrare.
L’installazione è talmente semplice che una volta inseriti pochi dati, il sistema fa tutto da solo in un terzo del tempo rispetto alla gamma Windows che passa 10 minuti a farcire la cosa peggiore che un informatico poteva concepire: il Registro di Sistema!
Semplice e lineare nella configurazione, ormai con Gnome il desktop è fondamentalmente paragonabile ai migliori sistemi operativi, magari un pò concettualmente differente ma chiunque in pochi click può facilmente raccapezzarsi.
Tentando di mettere su velocemente un webserver mi sono imbattuto sul sistema a pacchetti del metodo LAMP, così in 10 minuti ho montato quello che su Windows richiede quattro volte tanto e alcuni riavvii. Uno in fila all’altro ho configurato così Apache2, MySQL e ovviamente PHP. Con pochi click si è autoconfigurato PHPMyAdmin e con altrettanti Joomla e qualche suo modulo. Due o tre digitazioni al terminale per cambiare percorsi e permessi sulle directory e virtualmente in meno di un’ora avevo un sito internet in locale perfettamente funzionante.
Per gli amanti dei social network la possibilità di compattare tutte le news di Facebook e Twitter insieme alle mail nuove sotto un solo menu che avvisa delle nuove ricezione è una comodità assurda, ma anche gli aggiornamenti controllati di tutto il software fa felici i maniaci dell’upgrade delle applicazioni e dei driver.
Ora sono curioso di scoprire le sue potenzialità, testando anche l’opportunità di ricompilare il kernel come si faceva una volta, per massimizzare il sistema operativo e generare software dedicato alla macchina. Pratica probabilmente obsoleta perchè in pratica riconosce e scarica tutti i driver per le periferiche in maniera Plug-&-Play molto meglio dei sistemi Windows … soprattutto impedendo l’installazione di driver dannosi o errati che manderebbero in crash il sistema.
Purtroppo con i sistemi di Redmont come Standard de Facto sarà lunga prima che Linux possa scalzarli dalla loro popolarità,diventando il leader incontrastato. L’utilizzo di Office che ha una compatibilità relativa con i surrogati in stile OpenOffice e di altri programmi ormai considerati il top gamma non può essere paragonato ai paliativi attualmente esistenti sotto Linux, ma mi auguro che il costo zero di questo sistema operativo Open Source faccia si che pian piano l’occhio si sposti verso un prodotto serio, sicuro e stabile che sta comunque diventando il fiore all’occhiello di molte grosse aziende di hosting e housing mondiali.